giovedì 13 marzo 2025

Nato in Sicilia – Enzo Russo

“Catania poi non è Palermo, né Roma, né Firenze. Non colpisce l’immaginazione. Bisogna scoprirla. E per scoprirla bisogna avere voglia di farlo. E nessuno ne ha voglia.” 

 “Si possono vendere le case, le pecore, i terreni. Non i patrimoni, o come diciamo noi, le posizioni. Quelli si possono solo sperperare.” 

 “Pari bruttu. E cioè? Starebbe male. Non sarebbe corretto. E’ una frase ricorrente. E’ la base della nostra società. L’apparenza, in Sicilia, è un’ideologia.” 

 “Non aveva mai visto le arance sulla pianta. Erano ancora piccole e cominciavano appena a prendere colore, ma già spiccavano contro il verde cupo delle foglie: alberi di Natale siciliani.” 

 “Ai buoni borghesi fanno orrore il ladro comune, la prostituta, l’ubriaco che vomita. Ma un brigante ha fascino…” 

 “Ma quando impresse il punto sulla carta, alla fine del periodo, provò una soddisfazione che non aveva mai conosciuto. Con due righe aveva cambiato la vita di una persona.” 

 “La morte estingue i reati penali e qualche volta anche i rancori…” 

 “Giuliano non si può arrestare perché ha una caratteristica insolita per un uomo delle sue origini: è orgoglioso. Quindi parlerebbe, rivelando amicizie e mandanti.” 

 “In Sicilia l’orgoglio è riservato al potere, al denaro e al blasone. E’ un sentimento di lignaggio. Quando il barone Lombardo, amico di mio padre, ricevette una delegazione che raccoglieva fondi per le famiglie dei caduti nella battaglia di Adua, la mise cortesemente alla porta. Io non faccio offerte come una persona qualunque – disse. Quando avrete finito la raccolta venite da me, fatemi sapere quanto avete nel cappello e aggiungerò una somma equivalente -. Questo è orgoglio: disprezzo e generosità fusi insieme nel bronzo. A noi borghesi, grandi e piccoli, è riservata la fierezza.” 

 “Questa è una terra strana, dove gli uomini sono costretti a vivere il privilegio di essere uomini, a mostrarsi forte e affamati di donne in ogni momento della loro vita, dalla prima adolescenza alla vecchiaia.” 

 “E poi, in tutti questi anni, ho imparato che raramente si muore per una ragione sola. Dal momento in cui l’attaccamento alla vita diminuisce, la strada è aperta alla depressione, al deperimento fisico… Chiunque ci colpisca, se prima poteva ferirci ora può ucciderci.” 

 “Ho notato che le anime più deboli finiscono per divenire realmente come gli altri credono che siano…” 

 “Sta imparando una cora terribile:_ che è possibile non essere ricambiati dalle persone che si amano.” 

 “L’Etna era un minuscolo continente che la primavera violenta della Piana sfiorava con delicatezza, distribuendo con giudizio macchie d’erba e ciuffi di ginestre qua e là sulle distese di lava e sul bordo dei piccoli vigneti.” 

 “Andavamo nei migliori locali, soprattutto alla Birreria Svizzera, in via Etnea, frequentata dai gerarchi fascisti, che stavano tutti da una parte, rumorosi, sicuri di sé…. Dall’altra parte c’erano gli intellettuali: Vitaliano Brancati, giovanissimo, Momigliano, Patti Vllaroel. Loro non facevano tanto chiasso, ma avevano un atteggiamento di superiorità sorridente che mi incantava.” 

 “Perché in Sicilia quella di figlio di una vedova giovane e piacente è una condizione difficile. Viene subito dopo quella di figlio di puttana.” 

 “Ecco cos’aveva fatto per tutta la vita: sostare in silenzio rispettoso dietro una fila di porte chiuse. Mai aveva osato girare una maniglia. Nemmeno bussare piano. Aveva solo teso l’orecchio, sperando di sentire qualcosa.”

 “Un uomo che non ha da mangiare nemmeno una fetta di pane non è più un uomo.” 

 “Ma in purgatorio già ci siamo tutti, qui. Per andare in paradiso ci vogliono qualità, per andare all’inferno ci vuole coraggio.” 

 “Questo erano stati zio Ferdinando, Maddalena Ganci e Gaetano Lanza: maschere greche prive di pavidità, di dolcezza, di tirannia. E ciascuno di essi era morto nella consapevolezza segreta della propria sconfitta.”

 “Definivano cornuto un uomo incapace di farsi amare, di farsi rispettare e, una volta appresa l’infedeltà, incapace di reagire. Cornuto poteva essere anche uno scapolo.”

 “Non bisogna promettere niente ai bambini, perché ricordano tutto e non capiscono il motivo per cui quelle promesse a volte non vengono mantenute.”

10 commenti:

  1. Ciao Enzo
    eccomi qui,
    interessante il tuo racconto di uno spaccato di Sicilia, le immagini che mi passano per la mente sono, forse riduttive, l'arancio con i suoi fiori di zagara, e il colore arancione del frutto con il suo profumo.
    Un uomo orgoglioso con un sorriso sotto i baffi, seduto in quel caffè tra gli intellettuali ad osservare l'Etna o il Mongibello ( Muncibbeddu, così dice il Wikipedia. E' sempre un piacere leggerti.
    Piaciuto. Grazie 🥰
    Un abbraccio 😍
    Chiara



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    1. Chiara carissima non vorrei ci fosse un enorme equivoco: non sono io l'autore dei testi, io sono soltanto quello che ne ha evidenziato alcuni passaggi. Il blog è solo un'antologia incompleta di ciò che ho letto negli ultimi 60 anni. Benvenuta-

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  2. Ho anch'io questa abitudine di sottolineare, quando leggo un libro, le parti che più mi colpiscono. E' un modo di rileggere, anche a distanza di anni, le parti essenziali di quel libro. Non conoscevo Enzo Russo: l'ho scritto in quel mio post dedicato alla sicilianità, in risposta a un commento di Marina che aveva menzionato questo scrittore siciliano. Ora tu mi offri queste "spigolature" e non posso non comprare "Nato in Sicilia" di Enzo Russo. E devo dirti - caro Enzo - che, solo per un momento, ho pensato che potessi essere tu l'autore del libro in parola. Salutiamo!

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  3. Aggiungo un'altra cosa: questa tua idea di raccontare i libri che hai letto - anzichè con le tue parole - attraverso "perle" tratte dagli stessi libri, mi sembra bella e interessante. Qualcuno, poi, avendo letto lo stesso libro, potrebbe aggiungere le sue sottolineature e sarebbe, pure quello, un valido confronto

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  4. @Pino - Ben trovato qui, nessuno può veramente pensare che sia stato io a scrivere questi testi ma comprendo che qualcuno che mi ha frequentato in rete in questi lunghi anni possa aver intuito quanta e quale importanza abbiano avuto le mie letture sulla mia scrittura. La tua idea di aggiungere altre "spigolature" alle mie mi pare un'ottima cosa.

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  5. Ciao Enzo. Ogni tanto ti si ritrova in qualche veste inedita. Questa mi piace moltissimo. 60 anni di letture sono un patrimonio. Fai bene a lasciarne traccia.

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    1. Benvenuta Marina...ogni tanto è un termine che ben mi si addice, oggi più di ieri.

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  6. La sua è una vera dimostrazione di quanto assuma valore e importanza la lettura prima ancora della scrittura.Citazioni di un suo omonimo che non conoscevo,se non attraverso il blog di Pino.

    Oggi ognuno può cimentarsi nello scrivere un libro , è alla portata di tutti si direbbe,abbiamo sempre più scrittori e meno lettori e questo la dice lunga sul piano quantitativo più che qualitativo.

    “Pari bruttu. E cioè? Starebbe male. Non sarebbe corretto. E’ una frase ricorrente. E’ la base della nostra società. L’apparenza, in Sicilia, è un’ideologia.

    Ma credo che sia un ideologia abbastanza diffusa tra altre nostre regioni a sud e non solo caratteristica tipicamente siciliana .

    “Ho notato che le anime più deboli finiscono per divenire realmente come gli altri credono che siano…”

    Credo sia sempre attuale e veritiera

    “Un uomo che non ha da mangiare nemmeno una fetta di pane non è più un uomo".

    Si perché uomo è dignità .


    “Non bisogna promettere niente ai bambini, perché ricordano tutto e non capiscono il motivo per cui quelle promesse a volte non vengono mantenute"

    Mi chiedo dove siano i bambini oggi se nella attuale società sono assenti i genitori?Lo smartphone ha rimpiazzato ogni forma di capriccio e il bambino non maturerà mai il senso di promessa educativo.

    Buongiorno e grazie!

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    1. Grazie a lei. Io non sono uno scrittore, lo sarò mai? Mi piacerebbe esserlo ma per ora sono solo un lettore orgoglioso di esserlo. Tutto ciò che ho letto ha permeato la mia scrittura dagli anni delle elementari in poi, ho 73 anni e leggo dall'età di sei. Ho sempre scritto, l'esperienza sui blog è solo l'ultima spiaggia, per sbarcare nel porto sicuro del cartaceo editoriale ci vuole un tempo che credo di non possedere più. L'idea di passare ad altri la terapia forte e magnifica della lettura, convincere gli altri che non si diventa scrittori se non si è prima lettori è lo scopo di questo blog. Leggere, anche ciò che ci è ostile, anche ciò che non si conosce, anche ciò che si crede di conoscere...lei pensa che questo mio tentativo sia utile? Io spero di sì e comunque mi fa star bene. Benvenuta

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  7. Aggiungo che l'omonimo che lei ha incontrato sul blog di Pino sono sempre io.

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Per aspera ad astra