martedì 15 aprile 2025

Come vento cucito alla terra – Ilaria Tuti

“La vampata sulfurea del fiammifero sembrò presagire l’apparizione del demonio. Se fosse comparso, non sarebbe stata la prima creatura degli inferi a passare di lì, quella notte. Nella mansarda l’aria era ferma e puzzava della violenza consumata, di un’umanità bestiale. Dalla finestra spalancata non entrava un alito di vento a spazzarne le tracce. Sembrava che i passi del male avessero lasciato altre impronte, là fuori. Un pianto sommesso, giù in strada, una nenia funebre, poco lontano.” 

 “Nessuno nasceva per salvare il mondo, né per essere salvato. Sull’anima di ciascuno non poteva gravare la condanna di un auspicio. Se il destino esisteva, allora non poteva essere che quello di cercare la propria strada. 

 “Non li sentite, i cannoni? Tuonano da anni. Nelle piazze, dalle pagine dei giornali che ci chiamano isteriche, dagli ospedali psichiatrici in cui continuano a rinchiudere le più indomite delle nostre sorelle. Non le sentite urlare? Sono grida di guerra. Una guerra di diritti. Qualcuna di noi dovrà pur combatterla. Se non noi – oggi, adesso – dovranno farlo le nostre figlie domani.” 

 “Non sempre possiamo proteggerci dalla vita.” 

 “Mani di donna, mani di Dio, avrebbe detto la sua nonna italiana. Mani capaci di sfamare col nulla, di accudire il bisognoso, di difendere senza armi. Di sollevare il mondo, se fosse stato necessario.”

 “Se la forza e la caparbietà avevano una consistenza e un sapore, allora dovevano essere quelli dell’acqua e del sale, e se c’era una parola a cui si erano accompagnate, lungo tutta la sua vita, era speranza.” 

 “Non si poteva affidare la speranza ad altri. Bisognava farsi speranza, opporre resistenza e barricate, ricucire e andare avanti, rimboccarsi le maniche, e bussare alle porte chiuse, per farle aprire.” 

 “Cate prese il bisturi. Le mani erano ferme, i pensieri improvvisamente chiari. Sulla lama incontrò il proprio sguardo, ed era determinato. Incise.” 

 “Non siamo veramente sole. Siamo tante.” 

 “Stiamo scardinando un ordine secolare, compagne. Ecco che cosa li preoccupa. Vogliono capire come conservare i loro privilegi.” 

 “Fame. Alexander non l’avrebbe mai più dimenticata, se fosse sopravvissuto. Non era il languore che si provava al sicuro di una casa, né l’ingordigia di uno stomaco abituato a ricevere subito quanto desiderato. Era una mancanza continua che scavava, scavava, scavava, sempre.” 

“Lord Esher si fermò in mezzo al corridoio, sotto un dipinto raffigurante sant’Agata, protettrice delle donne colpite dalla violenza di un uomo. Teneva le mani dietro la schiena.” 

 “Cate a volte si sentiva vento, sfuggente persino a se stessa, ai desideri più incarniti.” 

 “Aveva visto i soldati più rudi dare di stomaco e svenire, incapaci di soccorrere i compagni perché sconvolti. In quelle stesse ferite quelle donne affondavano occhi e mani, salde e sicure. Donne talmente risolute da tacitare qualunque protesta, anche la sua.” 

 “La guerra non dilaniava solo corpi, toglieva anche il tempo, separava dagli affetti, accresceva le distanze, morsicava la vita prima di inghiottirla.” 

 “Si passò una mano sulla guancia. La cicatrice era appena distinguibile, un lavoro fatto a regola d’arte. Un soldato di professione salvato da una ginecologa. Scoppiò a ridere e la risata risuonò tra le macerie come speranza, vita che pulsava.” 

 “Raccontava alla sua bambina la storia di un gruppo di donne testarde e coraggiose, spaventate ma risolute, che avevano deciso di rischiare tutto per realizzare un sogno. Quelle sedici donne erano diventate centoventiquattro, la squadra di Endell Street. Gli unici uomini ammessi erano i soldati di guardia all’ingresso del cortile.” 

 “Riparare. Ricucire. Correggere il destino, quando era possibile. Serviva vocazione, serviva l’ambizione folle di diventare ciò che a una donna veniva ripetuto di non poter essere.” 

 “Alla maternità, cara, non c’è soluzione. Si diventa madri e lo si resta per sempre.” 

 “Suo padre avanzò con l’incedere di un lord, il bastone da passeggio nella mano guantata ticchettava sollevando in Alexander ricordi d’infanzia come spifferi gelidi. Era il suono della sua presenza nella casa, quello a cui tutti in famiglia scattavano sull’attenti, o fuggivano, fingendosi impegnati in faccende inderogabili.” 

 “Perché quando è un uomo a fare qualcosa di ardito e disperato viene considerato un eroe, e quando invece una donna compie la stessa impresa la si definisce pazza?” 

 “Ci vuole vero coraggio, ci vuole un cuore forte nel petto, per vivere in un mondo che ti rifiuta.” 

 “Sapete che in latino padre si dice pater? Pa, da pascere, significa nutrire, proteggere. Questo dovrebbe fare un padre. Esattamente come e quanto una madre.” 

 “Quella notte avrebbe faticato a prender sonno. Troppe parole sbagliate erano state dette da un genitore che non sarebbe mai stato un padre. Altre, invece, più tenere e veritiere, erano state taciute, perché non potevano essere confessate.” 

 “La piccola chiuse gli occhi e si strinse alla madre. Cate la respirò a lungo. L’avrebbe nutrita di fiducia in se stessa, di sogni, di entusiasmi. L’avrebbe cresciuta libera. Mai umiliata, mai colpita, né ferita. Sarai come tu vorrai – le promise.” 

 “Lo avrebbero presto ripreso, fatto di lui un uomo come la società richiedeva, o calpestato.” 

 “Vorrei veniste a Harrow Road, a vedere le cose che ho visto io. Bambini nati menomati che dovranno vivere di carità per tutta la vita. Bambini nati menomati che dovranno vivere di carità per tutta la vita. Bambini di strada amputati dal passaggio di una carrozza che nemmeno si è fermata, che hanno imparato a giocare a pallone con un piede solo, o a mangiare con un piede, perché le mani le hanno perse in fabbrica. Ho visto donne tentare di allattare con ciò che restava dei seni, dopo la furia di un marito violento. Voi soldati non state affrontando nulla che quelle donne e quei bambini non abbiano già affrontato e superato, e non da ora, ma da sempre, senza che nessuno volesse vedere. Ricordatevelo, la prossima volta che il peso dell’ingiustizia vi sembrerà troppo gravoso.” 

 “Vi ascolto sempre, anche quando non dite nulla.” 

 “Certo che serve, la rabbia. Ne abbiamo avuta tanta qui, e in Francia, e in Belgio. Ci ha sostenuto, ci ha fatto gridare, a volte piangere, ma guarda dove siamo arrivate anche grazie alla rabbia. Abbiamo saputo trasformarla, è stata il fuoco che ha acceso la passione.” “

Cara, se avessimo aspettato il momento ritenuto più opportuno per rivendicare ciò che ci spetta, adesso saremmo tutte da qualche altra parte, con una tazza di tè in una mano e nell’altra… il nulla.” 

 “La guerra era perdere tutto nel tempo di un battito di ciglia.” 

 “Sei ancora la stessa visione che mi apparve nel fango del campo di battaglia di Ypres. Tra la cenere della distruzione, avevi appena iniziato a salvarmi.” 

 “La guerra non era finita, alcuni si dicevano convinti che sarebbe durata ancora a lungo, ma Cate, per quel momento, la percepiva finalmente lontana. Il filo d’oro attorno all’anulare riluceva, tremolante, al vento della vita. Un vento di donna cucito alla terra di un uomo.”

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