“…il Sole, carnefice che taglia con l’ascia dei suoi raggi il collo all’ombre.”
“Insomma, concludeva Roberto, per evitare le guerre non bisognerebbe mai fare trattati di pace.”
“E dunque andate alla morte dopo aver gustato la vita. Siamo animali tra gli animali, figli entrambi della materia, salvo che siamo più disarmati. Ma poiché a differenza delle bestie sappiamo che dobbiamo morire, prepariamoci a quel momento godendo della vita che ci è stata data dal caso e per caso.”
“Signore Iddio, la guerra è bella, ma voglio battermi per il mio piacere e non perché il mio avversario mangia carne al venerdì. I pagani erano più saggi di noi. Avevano anche loro tre dei, ma almeno la loro madre Cibele non pretendeva di averli partoriti restando vergine.”
“La prima qualità di un onest’uomo è il disprezzo della religione, che ci vuole timorosi della cosa più naturale al mondo, che è la morte, odiatori dell’unica cosa bella che il destino ci ha dato, che è la vita, e aspiranti a un cielo dove di eterna beatitudine vivono solo i pianeti, che non godono né di premi né di condanne, ma del loro moto eterno, nelle braccia del vuoto. Siate forte come i saggi dell’antica Grecia e guardate alla morte con occhio fermo e senza paura. Gesù ha sudato troppo aspettandola. Che cosa aveva da temere, d’altra parte, poiché sarebbe risuscitato?”
“Forte è un re che tutto distrugge, più forte una donna che tutto ottiene, ma più forte ancora il vino che affoga la ragione.”
“Credeva di doversi abituare all’idea, e non aveva ancora capito che alla perdita di un padre è inutile abituarsi, perché non accadrà una seconda volta: tanto vale lasciare la ferita aperta.”
“Se l’idea di Dio non è nota in stato di natura, deve dunque trattarsi di una invenzione umana.”
“Il compito di un romanzo è di insegnare dilettando, e quel che insegna è riconoscere le insidie del mondo.”
“Spesso gli uomini, per non dire a se stessi che sono gli autori del loro destino, vedono questo destino come un romanzo, mosso da un autore fantasioso e ribaldo.”
“Il filosofo deve avere il coraggio di criticare tutti gli insegnamenti menzogneri che ci sono stati inculcati, e tra questi vi è l’assurdo rispetto per la vecchiaia, come se la giovinezza non fosse massimo tra i beni e le virtù.”
“Quella che onoriamo come prudenza nei nostri maggiori, altro non è che timor panico dell’azione. Vorrete sottomettervi a costoro quando la pigrizia ha debilitato i loro muscoli, indurito le loro arterie, evaporato i loro spiriti e succhiato la midolla delle loro ossa?”
“Mi direte che senza quel padre voi non sareste stato, né lui senza il suo, e così fino a Melchisedech. Ma è egli che deve qualcosa a voi, non voi a lui: voi pagate con molti anni di lacrime un suo momento di piacevole solletico.”
“Pretendono filosofare e ti assalgono di malittiosi Perché, perché Dio ha dato leggi al Mondo, perché si proibisce la Fornicattione, perché il Figlio di Dio si è incarnato, e usano ogni tua Risposta per tramutarla in una Prova d’Ateismo. Ecco i Belli Spiriti del Tempo: Epicurei, Pirroniani, Diogenisti, e Libertini”
“Non era questa la manifestazione del più compiuto amore, quale lo professava alla sua Signora, amare da lungi rinunciando all’orgoglio del dominio?”
“I prìncipi desiderano essere aiutati ma non superati. Ma sarete prudente anche con gli uguali. Non umiliateli con le vostre virtù. Non parlate mai di voi stesso: o vi lodereste, che è vanità, o vi vitupereste, che è stoltezza…e soprattutto, se avrete delle passioni, non le metterete in mostra, per nobili che vi appaiono. Non si deve consentire a tutti l’accesso al proprio cuore. un silenzio prudente e cauto è la teca della saggezza.”
“E’ virtù sovra la virtù dissimulare la virtù”
“L’uomo prudente, con una frase elegante, si cava fuori da ogni garbuglio, e sa usar la lingua con la leggerezza di una piuma.”
“Allora voi amate, e quindi desiderate e non desiderate. L’amore rende nemici di se stessi. Temete che il raggiungere il fine vi deluda. Vi dilettate in limine, come dicono i teologi, godete del ritardo”
“Non amando, so parlare d’amore meglio di voi, che l’amore rende muto.”
“La verità è una giovinetta tanto bella quanto pudica e perciò va sempre avvolta nel suo mantello.”
“Il prudente non deve legarsi a un solo carro.”
“Parlare sempre seriamente causa fastidio. motteggiare sempre, disprezzo. Filosofar sempre, tristezza. Burlar sempre, disagio. Ho fatto la parte di tutti i personaggi, secondo il tempo e l’occasione, e qualche volta sono stato anche il folle di corte.”
“Infine, la perfezione dell’amore non è d’essere amato, ma d’essere Amante.”
“Il lume di ragione lo lasci alla vecchia teologia. Oggi vuole la scientia la prova dell’experientia.”
“Gli antichi pretendevano che per una domanda esistesse una sola risposta, mentre il gran teatro parigino gli aveva offerto lo spettacolo di una domanda a cui si rispondeva nei modi più vari.”
“Se si mettono in acqua i bambini di pochi mesi, essi sanno nuotare, perché la natura ci ha fatto natanti come ogni altro animale. Malauguratamente siamo più inclini al pregiudizio e all’errore, e quindi crescendo acquistiamo false nozioni sulle virtù dei liquidi, così che timore e sfiducia ci fanno perdere quel dono nativo.”
“Era nato in un paese lontanissimo dal mare e aveva posto piede su una nave solo in tarda età quando – diceva – ormai il suo corpo era un solo intignarsi della cuticagna, appannarsi della vista, mocciar del naso, bucinar delle orecchie, ingiallir del dentame, irrigidirsi della cervice, imbargigliarsi del gorgozzule, impodagrarsi dei talloni, avvizir del coiame, inscialbirsi del crine, crepitar delle tibie, tremolare dei diti, incespar dei piedi, e il suo piede era un solo spurgar di catarri tra sornacchi di bava e scacchiare di scialiva.”
“Non gli era chiaro (né può esserlo a noi) se essa fosse diventata l’Isola, o Lilia, o entrambe, o lo ieri in cui tutte e tre erano relegate, per quell’esiliato in un oggi senza fine, il cui futuro stava solo nell’arrivare, in qualche suo domani, al giorno prima.”
“Gli amanti amano più i loro mali che i loro beni.”
“Roberto sapeva che la gelosia si forma senza alcun rispetto per quel che è, o che non è, o che forse non sarà mai; che è un trasporto che da un male immaginato trae un dolore reale; che il geloso è come un ipocondriaco che diventa malato per paura di esserlo. Quindi guai, si diceva, lasciarsi prendere da questa ciancia dolorifica che ti obbliga a raffigurarti l’Altra con un Altro, e nulla come la solitudine sollecita il dubbio, nulla come il fantasticare trasforma il dubbio in certezza. Però, aggiungeva, non potendo evitare d’amare non posso evitare d’ingelosire e non potendo evitare d’ingelosire non posso evitare di fantasticare.”
“Per ogni cosa temuta, c’è un’opposta speranza che ci sprona. Non così quando si ama in assenza dell’amata; l’assenza è all’amore come il vento al fuoco: spegne il piccolo, fa avvampare il grande.”
“Aveva capito che, quando non ci si può vestire della pelle del leone ci si veste di quella della volpe, perché dal Diluvio si sono salvate più volpi che leoni.”
“Chi non scopre subito le proprie carte lascia gli altri in sospeso; in tal modo ci si circonda di mistero, e quello stesso arcano provoca l’altrui rispetto.”
“Oh Parigi, golfo smisurato in cui le balene s’appiccioliscono come delfini, paese delle sirene, emporio delle pompe, giardino delle soddisfazioni, meandro degli intrighi, Nilo dei cortigiani e Oceano della simulazione.”
“Ferrante considerava la donna ritratto dell’incostanza, ministra delle frodi, volubile nella lingua, tarda nei passi e presta nel capriccio.”
“La gioia della vita nasce dal sentimento che sia gaudio che cordoglio sono di breve durata, e guai a sapere che godremo di una eterna beatitudine.”
“E la terra era lì, sulla linea dell’orizzonte, una enorme incombente sconfinata polenta di maiz, che ancora cuoceva in cielo e quasi gli cascava addosso gorgogliando di febbriciosa e febbricante febbrosità febbrifera, febbricitando febbriciante in bolle boglienti nel loro bollimento, bollicanti di un bollichio bollicamentoso, ploppete ploppete plop.”
“Sono entrato nella vita sapendo che la legge è di uscirne. Come aveva detto Saint-Savin, si impersona la propria parte, chi più a lungo, chi più in fretta, e si esce di scena. Me ne sono visto molti passar davanti, altri mi vedranno passare, e daranno lo stesso spettacolo ai loro successori.”
“Ma di solito riflettiamo sempre e soltanto sulla morte degli altri. Eh si, tutti abbiamo abbastanza forza per sopportare i mali altrui. Poi viene il momento che si pensa alla morte quando il male è nostro, e allora ci si accorge che né il sole né la morte si possono guardare fissi. A meno che non si abbiano avuti dei buoni maestri.”