“Si chiamano Icam, e ci vengono rinchiuse le giovani madri detenute con i figli che fuori non avrebbero con chi stare; bambini fino a sei anni d’età, a volte anche fino a dieci, che vivono da reclusi per il solo fatto di non avere alternative.”
“… un figlio adolescente che si trovava nell’età dell’eterno presente, in cui non si hanno confini se non il paese stesso, e in testa vige il convincimento che il mondo non ti possa comprendere; un ragazzino pieno di rabbia che non sopportava di avere in casa un vecchio.”
“E sentì ancora una volta di trovarsi dalla parte sbagliata, lui prigioniero come lei, anche se in maniera diversa, prigioniero del suo lavoro, del passato, della famiglia, dei muri che la vita, il carceriere più crudele, gli aveva alzato attorno, della diffidenza costante che consuma e ti fa triste, solo, e morto, quella diffidenza che spesso basta a giustificare l’inganno altrui, perché chi in nessuno crede da nessuno verrà creduto.”
“Diego non sapeva colpire, ma aveva capito come incassare..”
“Il carcere, Miriam lo avrebbe presto capito, era un disordine sgraziato di suoni, una patina di rumo a scandire ore sempre uguali. La quiete lì non c’era, e quando c’era, portava sospetti.”
“La scuola gli aveva inciso ferite profonde che sanguinavano per un niente, lì aveva imparato il degrado, l’umiliazione, l’omertà.”
“L’accompagnò silenziosa nel pianto che veniva da lontanissimo e sgorgava naturale come quello di un neonato, il pianto di chi torna alla vita, di chi ha perso la guerra senza perdere la dignità, il pianto di una madre, che nemmeno Dio può non sentire suo.”
“E quanti ce ne sono, di insegnanti codardi, che per privilegio potrebbero indirizzare la vita dei ragazzi e che invece la sfiorano appena, e s'avviano spesso alla morte in un fallimento inconsapevole, senza essere riusciti a illuminare la strada di nessuno.”
“La madre sul volto portava tutta la stanchezza del mondo.”
“Per quelle strane e ingiuste cose che accadono al mondo, la vita a Melina non aveva ancora dato il tempo d’imparare a contare oltre cinquanta, eppure aveva tenuto già a mostrarle lo sconcerto che resta negli occhi di chi muore.”
“…portava sul volto i segni di una vita misera, e beveva per far succedere qualcosa, metteva i suoi segreti e le speranze nel bicchiere, come se fosse un biglietto della lotteria.”
“…la muoveva una pace nuova, quella sera, il piacere e la fortuna di vivere per lavoro l’incontro con le debolezze e i drammi umani, ché sono quelli a darti il senso del giusto, a riportarti sul filo dell’equilibrio, sulla dritta via.”
“…prima o poi quello che non sei riuscito a dire ti viene a cercare.”
“Perché la sensibilità è ‘na condanna.”
“Senza i figli, quelle madri si riducevano all’osso.
Senza i figli, erano solo detenute.
Senza i suoi figli, anche Antonia forse si sarebbe arresa all’orrore che s’era fatta la sua vita.”
“…quegli anni erano confusi, un’unica massa indistricabile, giorni uguali che si succedevano a formare mesi, e poi decenni, una vita trascorsa, accumulata e dimenticata; non c’erano che poche foto a testimoniare un tempo vissuto e accantonato, stipato come cianfrusaglie in cantina.”
“La gente del proprio abisso non s’interessa, e conduce per questo una vita pacata.”
“Stava a dondolarsi, e lì cominciava la sua notte operaia, la solitudine più terribile, i pensieri che arrivavano a torturarla. Di notte Dragana provava a credere in un Dio, provava a chiedergli perdono pur non essendo pentita, e lo sguardo lo teneva fisso sulla luce bianca che s’infilava da sotto la porta.”
“Chissà se pure sua madre nel sonno s’accorgeva di di lei che andava e tornava, s’addormentava e si svegliava, mangiava e parlava, chissà se udiva le sue preghiere nel buio, e le carezze che gli lasciava sul viso la sera. Doveva essere brutta assai, la malattia, pensava Melina, che tutti attorno proseguono ad andare e a venire, a ridere e a mangiare, e a te non riesce più manco di tenere gli occhi aperti, e ti devi accontentare, quando ce la fai, d’ascoltare gli altri vivere.”
“Me la caverò. Pensa a te, riposati, statti tranquilla, e dormi un po’.
Miriam aveva stretto la mano del figlio nella sua, l’aveva portata alla guancia solo un istante, poi, prima di lasciarlo andare, aveva detto: Le madri non dormono mai.”
“E rise del suo napoletano.
Rise della sua vita malandata e preziosa.
Per ciò che di nuovo ancora l’attendeva.
I figli risero con lei.”
“Il viso se l’era preso la miseria, e col tempo l’aveva reso cattivo, gli aveva tolto l’espressione ingenua e rotonda che da ragazza la rendeva carina e le aveva smussato gli angoli; ora teneva la faccia di un arbusto, sua zia, il fisico contorto e rinsecchito.”
“Pure lui nel branco, a quattordici anni aveva il volto butterato e negli occhi chiari e malinconici il vuoto, le tante botte ricevute nella sua poca vita gli avevano fatto la pelle di cuoio, niente pareva toccarlo, era come uno straccio leggero che va di qua e di là, incurante di non avere alcuno scopo.”
“La gente, io ho capito questo, tiene a pensare solo ai cazzi suoi.”
“A volte mi pare che quella è stata l’unica casa che ho avuto.”
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Per aspera ad astra