“Quand’ero dieci anni più giovane, ottenni un bel lavoro da scansafatiche, andar per le campagne a raccogliere ballate popolari. Per tutta l’estate errai come un passero vagabondo tra casette e campi inondati di sole e di cicale.”
“Guardai il vecchio: la sua schiena annerita dal sole era scura come quella del bufalo, due vite al tramonto rivoltavano quella terra antica e dura, con un rumore frusciante, come di onde sollevate nell’acqua.”
“Il vecchio poi si sedette con me sotto quell’albero rigoglioso e in quel pomeriggio pieno di sole mi narrò la sua storia.”
“A scuola dal precettore non ci andavo mai a piedi. Mi portava sulla schiena un bracciante; anche all’uscita, lui era lì, umile e devoto, ad aspettarmi in ginocchio. Gli salivo in groppa e battendogli sulla testa dicevo: Corri Changgen.”
“Eh, l’uomo è così: una volta che ha cominciato ad andare a donne, fatalmente cade anche nel gioco, sono due cose inseparabili, come il braccio e la spalla.”
“Gli uomini sono tutti uguali: quando infilano la mano nella tasca altrui per prendersi i soldi, sfoggiano un sorriso da un orecchio all’altro; quando tocca a loro di sborsare, hanno tutti una faccia da funerale.”
“Fugui, i debiti di gioco sono pur sempre debiti, da che mondo è mondo vanno pagati.”
“I mucchi sparsi di feriti che giacevano a terra divennero presto un’intera distesa di corpi ululanti dal dolore, un suono che mai potrò dimenticare in vita mia.”
“… era la voce di una sofferenza che si fa insopportabile, in vita mia non ho più sentito un suono così spaventoso.”
“Ne ho combattute a decine di guerre io, e ogni volta mi dicevo: vecchio mio, anche se muori devi vivere lo stesso.”
“Aveva ragione Jiazhen, la cosa più importante era che la famiglia restasse sempre unita, e al diavolo la fortuna.”
“La gente non credeva del tutto alle cose dette a voce, ma non osava nemmeno non crederci affatto, altrimenti nessuno avrebbe avuto più fiducia in questa vita.”
“Ma un pezzo di patata dolce non poteva certo riempire la pancia di un’intera famiglia: allora non la pensavo come adesso, in quel momento quella patata era un filo di speranza a cui aggrapparsi. In casa eravamo rimasti senza cibo già da un mese, anche quello che si poteva ricavare dai campi era già stato mangiato quasi del tutto: di quei tempi c’era gente disposta a uccidere per una ciotola di riso.”
“In quel periodo un sacco di riso era una rara prelibatezza. Erano un mese o due che non gustavamo il sapore del riso, la gioia che provammo è inesprimibile a parole.”
“La mia mente continuava a rivedere la scena di Youqing che correva a scuola dopo pranzo, la cartella che gli dondolava sulla schiena. Quando pensai che non l’avrei più sentito parlare, che non l’avrei più visto correre con le scarpe in mano, mi sentii il cuore attanagliato da un dolore così aspro che nemmeno riuscivo a piangere.”
“Saper vivere vuol dire non dimenticare mai queste quattro regole: non dire parole sbagliate, non dormire nel letto sbagliato, non varcare la soglia sbagliata e non infilare la mano nella tasca sbagliata.”
“Se uno ha appetito, vuol dire che va tutto bene.”
“Facevamo e pensavamo quello che ci dicevano dall’alto.”
“Ah, gli uomini! per quanto travagliata sia stata la loro esistenza, sanno ancora consolarsi in punto di morte.”
“A volte pensare mi provoca un profondo dolere, altre volte mi dà un senso di pace, ho accompagnato alla tomba tutti i componenti della mia famiglia, li ho seppelliti tutti io con le mie mani, e quando un giorno stenderò anch’io le gambe, non dovrò preoccuparmi per nessuno.”
“Sapevo che il crepuscolo si stava dissolvendo in un batter d’occhi, e dal cielo scendeva nera la notte. Vidi la terra immensa snudare il suo florido petto in un gesto di richiamo: come una madre chiama a sé i propri figli, la terra chiamava a sé la nera notte.”
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Per aspera ad astra