“L’essere umano rincorre la felicità in ogni sua forma.”
“Se hai un sintomo, di qualsiasi tipo, dall’attacco di panico all’ansia, dalla tristezza alla depressione, significa che la psiche deve recapitarti un messaggio. Vuole parlare con te e non sa come fare.”
“Sopravvivi se ti svegli la mattina, fai colazione, vai al lavoro, studi, ti prendi una birra con un amico, torni a casa, mangi, ti vedi un film, dormi e così si ripete la tua vita in un loop che dura settimane, mesi e anni. Vivi invece se costruisci la vita a tua immagine e somiglianza, seguendo le tue passioni e i tuoi interessi.”
“Nel tuo dolore è presente la tua forza, i gemi della tua felicità.”
“L’ansia è la patologia del controllo. Un eccessivo bisogno di controllo della realtà fa emergere sempre di più le sintomatologie ansiose, generando cortocircuiti, dovuti alla prevaricante sensazione di non avere il pieno potere su sé stessi, sull’altro o sul mondo circostante.”
“Cura in latino significa premura, ma anche preoccupazione, angoscia e ansia. Il racconto mitologico ci suggerisce che l’ansia è insita nell’uomo. Erra può essere angoscia o cura: dipende da come la si usa.”
“L’attacco di panico è ancorato alla nostra origine primitiva, e ha una forza antica che ti violenta, ti rapisce; non ha mezze misure e non puoi combatterlo.”
“Pan è un dio così netto e semplice che anche il suo messaggio è inequivocabile e diretto: recupera la tua natura interiore, vivi il tuo istinto, ascolta il tuo corpo.”
“L’ossessione vuole mettere ordine al caos, o almeno tenta di farlo. Ogni elemento della realtà interiore o esteriore deve avere un posto preciso e non può uscire al di fuori dei confini che l’ossessivo ha deciso di creare intorno a lui. Creare confini dona un senso di ordine e di protezione, ma rende rigidi, fragili e isolati entro le proprie mura difensive.”
“Per curare l’ossessione, prova a innamorarti di quel qualcosa e vanne alla ricerca. In altre parole, l’ossessione è passione inutilizzata. Ogni volta che si ha una passione e tendiamo verso quella fiamma interiore, diventiamo ossessivi in modo costruttivo.”
“La rabbia fortifica l’anima in quanto la spinge ad agire, quindi a usare la sua forza. Si ha il pregiudizio che le persone che sopportano siano forti, ma non è vero. Chi agisce è forte, chi invece sopporta sta consumando la propria forza in modo disfunzionale, si sta stancando. Sei forte se usi la tua forza per individuarti, per fare di te ciò che sei, non per sopportare le cose che ti stanno soffocando.”
“Il messaggio della rabbia intesa come sintomo psicologico è: liberati. Agisci per allontanare, per definirti, per farti vedere, per mettere limiti o per distruggere limiti.”
“Dormire è una specie di piccola morte temporanea, in cui si preme sul pulsante OFF della coscienza e ci si ritrova in una dimensione incontrollabile, insondabile, imprevedibile e sconosciuta.”
“…e gli umani che cosa fanno? Sporcano la propria coscienza. Vengono schiacciati dai sensi di colpa come se questi fossero massi enormi che trascinano fino in cima a una montagna ma che, puntualmente, rotolano indietro lungo il pendio e investono i malcapitati. Questi massi appesantiscono, rimproverano, inibiscono le azioni, ma nonostante tutto continuano a essere portati e riportati verso la cima della montagna.”
“Il punto di partenza di ogni cambiamento è la paura, non la si può evitare.”
“La mancanza di motivazione è il terzo ostacolo nella riscoperta di sé e nel raggiungimento di un benessere psicologico. La motivazione è ciò che muove e smuove, è l’eros della vita.”
“Un dolore è incurabile quando si passa troppo tempo insieme a lui. Più tempo passa, più il problema diventa incurabile. Per questo motivo, il mio consiglio è sempre quello di intervenire il prima possibile e non aspettare anni prima di cominciare a lavorare su sé stessi.”
“Non tutto si può curare, non tutto si deve curare perché a volte si vive solo grazie al dolore.”
“La felicità è un mito in quanto a volte ci si può porre da soli degli ostacoli che impediscono la ricerca di questo sentimento complesso.”
“La psicologia ritiene invece che la felicità appartenga a chi lavora su sé stesso, a chi ha il coraggio di afferrarla, di guardare il proprio mondo infero e di dialogare con i propri mostri interiori.”
“Accedi ai tuoi ricordi di quando eri bambino e pensa a cosa amavi giocare quando eri solo. Che gioco facevi? in quell’attività puoi trovare il tuo mito.”
“La felicità è il motore, è l’energia, è la motivazione che permette alla psiche di muoversi attraverso il viaggio che conduce verso la realizzazione del mito personale.”
“Lascia che il tuo mito accada. Succederà qualcosa di magico intorno a te.”
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Per aspera ad astra