venerdì 20 giugno 2025

Il vecchio e il mare – Ernest Hemingway

“Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce.” 

 “La vela era rattoppata con sacchi da farina e quand’era serrata pareva la bandiera di una sconfitta perenne.” 

 “Tutto in lui era vecchio tranne gli occhi che avevano lo stesso colore del mare ed erano allegri e indomiti.” 

 “Era troppo semplice per chiedersi quando avesse raggiunto l’umiltà. Ma sapeva di averla raggiunta e sapeva che questo non era indecoroso e non comportava la perdita del vero orgoglio.”

 “Pensava sempre al mare come a la mar, come lo chiamano in spagnolo quando lo amano. A volte coloro che l’amano ne parlano male, ma sempre come se parlassero di una donna.” 

 “Ogni giorno è un nuovo giorno. E’ meglio quando si ha fortuna. Ma io preferisco essere a posto. Così quando viene sono pronto.” 

 “Era considerata una virtù non parlare se non in caso di necessità, sul mare, e il vecchio l’aveva considerata tale e l’aveva rispettata.” 

 “Nessuno dovrebbe mai restar solo, da vecchio, pensò. Ma è inevitabile.” 

 “Guardò il mare e capì fino a che punto era solo, adesso. Ma vedeva i prismi nell’acqua scura profonda, e la lenza tesa in avanti e la strana ondulazione della bonaccia. Le nuvole ora si stavano formando sotto l’aliseo e guardando davanti a sé vide un branco di anatre selvatiche stagliarsi nel cielo sull’acqua, poi appannarsi, poi stagliarsi di nuovo, e capì che nessuno era mai solo sul mare.” 

 “L’uomo non è granché vicino ai grandi uccelli e alle bestie. Vorrei proprio essere quella bestia laggiù nel buio del mare.” 

 “Se ci fosse il ragazzo bagnerebbe le duglie, pensò. Si. Se ci fosse il ragazzo. Se ci fosse il ragazzo.”

 “E il dolore non deve avere importanza per un uomo.” 

 “Si, ce la farai, disse a se stesso. Ce la farai sempre.” 

 “Mi stai uccidendo, pesce, pensò il vecchio. Ma hai il diritto di farlo. Non ho mai visto nulla di grande e bello e calmo e nobile come te, fratello. Vieni a uccidermi. Non m’importa chi sarà a uccidere l’altro.” 

 “Il vecchio lasciò cadere la lenza e vi posò sopra il piede e alzò la fiocina più alta che potè e la lanciò con tutta la sua forza, e la nuova forza che aveva allora trovato, nel fianco del pesce, dietro alla grande pinna pettorale che si alzava nell’aria giungendo all’altezza del petto dell’uomo. Sentì il ferro conficcarsi e vi si appoggiò sopra e lo immerse più profondamente e poi lo spinse con tutto il peso del suo corpo.” 

 “Ma stavano navigando insieme legati a fianco a fianco e il vecchio pensava, sia pure lui che porta me, se gli fa piacere. Ho vinto io soltanto con l’inganno, e lui non voleva farmi del male.” 

 “Ma l’uomo non è fatto per la sconfitta – disse. L’uomo può essere ucciso, ma non sconfitto.” 

 “E’ stupido non sperare, pensò. E credo che sia peccato.” 

 “Tu sei nato per fare il pescatore e il pesce è nato per fare il pesce. San Pedro era un pescatore, e anche il padre del grande Di Maggio.” 

 “Non hai ucciso il pesce soltanto per vivere e venderlo come cibo, pensò. L’hai ucciso per l’orgoglio e perché sei un pescatore. Gli volevi bene quand’era vivo e gli hai voluto bene dopo. Se gli si vuol bene non è un peccato ucciderlo. O lo è ancora di più?” 

 “Avresti dovuto portare molte cose, pensò. Ma non le hai portate, vecchio. Ora non è il momento di pensare a quello che non hai. Pensa a quello che puoi fare con quello che hai.”

 “In cima alla strada, nella capanna, il vecchio si era riaddormentato. Dormiva ancora bocconi e il ragazzo gli sedeva accanto e lo guardava.”

2 commenti:

  1. Ho amato in maniera particolare questo libro. Hemingway soggiornò ad Acciaroli, una ridente località del Cilento, nella prima metà degli anni ’50, attratto dalla bellezza del suo mare e conquistato dalla saggezza dei suoi pescatori. Pare - secondo la testimonianza di chi lo conobbe in quegli anni - che quell’eccentrico americano trascorresse le sue giornate standosene seduto di fronte al mare, con la sua immancabile bottiglia di whisky, scrivendo e chiacchierando con i pescatori del luogo. E mi piace immaginare – da buon cilentano - che Hemingway si sia ispirato proprio ad un pescatore di Acciaroli quando iniziò a scrivere il suo romanzo.
    Emerge dal racconto l’eterno rapporto dell’uomo con la natura e con gli animali e la millenaria lotta per la conservazione. Una lotta che nel libro appare sempre entro i limiti della lealtà. Una lezione di vita, questa, che dovrebbe insegnarci a rispettare gli animali, senza umanizzarli (come siamo portati a fare oggi), anche quando le nostre naturali esigenze di sopravvivenza impongono la loro inevitabile soppressione.
    Ciao Enzo.

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    1. Sai da quanti anni non vado in Cilento? Moltissimi, ma Acciaroli lo conosco e nulla sapevo di questo aneddoto che mi racconti. Mi hai fatto tornare per un breve momento a un periodo felice quando attraversavo l'Italia da nord a sud... e c'era una separazione netta fra la grande pianura e il mondo dopo Eboli. Pensa Pino a quali imprevisti sentieri può portare un commento e un libro. Grazie.

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