“La fantasia entrava nella casa austera coi libri, e operava silenziosamente, toccando con la sua bacchetta magica uomini e cose.”
“Come in un negativo che si sviluppa, volti remoti ricompaiono in questi che mi circondano: gente sparita dalla terra e dalla memoria, gente dissolta nel nulla, e che invece si ripete senza saperlo nelle generazioni, in una eternità della specie, di cui non si comprende se sia il trionfo della vita o della morte.”
“A pensarci bene, Dio è fatto per il singolo individuo che ripone in lui la speranza, non per l'intera umanità, con le sue leggi, le sue organizzazioni, la sua forza. L'umanità è il demonio che Dio non riesce a distruggere.”
“Il guaio è che amare è una cosa difficile, ed è più facile essere grandi scienziate o grandi scrittrici. Perché l'amore non è volontà, non è studio, non è quel che si dice genio, è intelligenza, la vera sola misura della donna, e anche dell'uomo.”
“Il senso dell'utile e dell'inutile è estraneo a Dio e ai bambini.”
“Nella programmazione che egli faceva della sua vita la decisione non poteva trovar posto, perché essa, come tutte le azioni, comporta sempre un elemento di irrazionalità.”
“Forse la vera e la sola storia è il giorno del giudizio, che non per nulla si chiama universale.”
“L'ateismo è un momento statico della vita: e la vita allora era statica, simile al piano di una scacchiera su cui si possono giocare migliaia di partite, ma le combinazioni non sono infinite.”
“Tutte quelle cose che si scrivono sui padri e sui figli, tutti quei drammi, sono per me letteratura, e la famosa pedagogia è paternità a freddo; e niente altro.”
“Ciascuno è padre di se stesso e figlio di se stesso.”
“Fermare il tempo vuol dire fermare Dio, eternarlo in uno degli infiniti momenti in cui si scompone la vita.”
“In questo remotissimo angolo del mondo, da tutti ignorato fuori che da me, sento che la pace dei morti non esiste, che i morti sono sciolti da tutti i problemi, meno che da uno solo, quello di essere stati vivi.”
“Scrivo queste pagine che nessuno leggerà, perché spero di avere tanta lucidità da distruggerle prima della mia morte”.
RispondiEliminaPer nostra fortuna Salvatore Satta non portò a termine il compito che si era prefisso; e così, chi ama la bella scrittura, ha potuto leggere quelle pagine che lui avrebbe voluto distruggere per sempre. Il giorno del giudizio mi ricorda, in qualche modo, l’antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters. Infatti, così come il poeta statunitense fa parlare i suoi personaggi sepolti in un piccolo cimitero di un villaggio americano - attraverso componimenti poetici in forma di epitaffi - lo scrittore sardo dà voce ai morti della sua terra, svela fatti e misfatti di una piccola comunità rurale della Nuoro della sua infanzia e della sua giovinezza. Quasi a voler significare che solo la morte può restituire dignità alle persone e verità nascoste.
Ben trovato Pino, ho provato anch'io la medesima analogia con il libro di E. Lee Masters: forse leggiamo in modo simile o aneliamo al medesimo sogno.
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