sabato 20 dicembre 2025

La felicità (non) è un mito – Michele Mezzanotte

“Mi piace immaginare le emozioni e i sentimenti come se fossero delle persone. Questo piccolo gioco mi aiuta a dialogare con loro, a capire cosa vogliono.”

 “L’essere umano rincorre la felicità in ogni sua forma.” 

 “Se hai un sintomo, di qualsiasi tipo, dall’attacco di panico all’ansia, dalla tristezza alla depressione, significa che la psiche deve recapitarti un messaggio. Vuole parlare con te e non sa come fare.” 

 “Sopravvivi se ti svegli la mattina, fai colazione, vai al lavoro, studi, ti prendi una birra con un amico, torni a casa, mangi, ti vedi un film, dormi e così si ripete la tua vita in un loop che dura settimane, mesi e anni. Vivi invece se costruisci la vita a tua immagine e somiglianza, seguendo le tue passioni e i tuoi interessi.” 

 “Nel tuo dolore è presente la tua forza, i gemi della tua felicità.” 

 “L’ansia è la patologia del controllo. Un eccessivo bisogno di controllo della realtà fa emergere sempre di più le sintomatologie ansiose, generando cortocircuiti, dovuti alla prevaricante sensazione di non avere il pieno potere su sé stessi, sull’altro o sul mondo circostante.” 

 “Cura in latino significa premura, ma anche preoccupazione, angoscia e ansia. Il racconto mitologico ci suggerisce che l’ansia è insita nell’uomo. Erra può essere angoscia o cura: dipende da come la si usa.” 

 “L’attacco di panico è ancorato alla nostra origine primitiva, e ha una forza antica che ti violenta, ti rapisce; non ha mezze misure e non puoi combatterlo.”

 “Pan è un dio così netto e semplice che anche il suo messaggio è inequivocabile e diretto: recupera la tua natura interiore, vivi il tuo istinto, ascolta il tuo corpo.” 

 “L’ossessione vuole mettere ordine al caos, o almeno tenta di farlo. Ogni elemento della realtà interiore o esteriore deve avere un posto preciso e non può uscire al di fuori dei confini che l’ossessivo ha deciso di creare intorno a lui. Creare confini dona un senso di ordine e di protezione, ma rende rigidi, fragili e isolati entro le proprie mura difensive.” 

 “Per curare l’ossessione, prova a innamorarti di quel qualcosa e vanne alla ricerca. In altre parole, l’ossessione è passione inutilizzata. Ogni volta che si ha una passione e tendiamo verso quella fiamma interiore, diventiamo ossessivi in modo costruttivo.” 

 “La rabbia fortifica l’anima in quanto la spinge ad agire, quindi a usare la sua forza. Si ha il pregiudizio che le persone che sopportano siano forti, ma non è vero. Chi agisce è forte, chi invece sopporta sta consumando la propria forza in modo disfunzionale, si sta stancando. Sei forte se usi la tua forza per individuarti, per fare di te ciò che sei, non per sopportare le cose che ti stanno soffocando.” 

 “Il messaggio della rabbia intesa come sintomo psicologico è: liberati. Agisci per allontanare, per definirti, per farti vedere, per mettere limiti o per distruggere limiti.” 

 “Dormire è una specie di piccola morte temporanea, in cui si preme sul pulsante OFF della coscienza e ci si ritrova in una dimensione incontrollabile, insondabile, imprevedibile e sconosciuta.”

 “…e gli umani che cosa fanno? Sporcano la propria coscienza. Vengono schiacciati dai sensi di colpa come se questi fossero massi enormi che trascinano fino in cima a una montagna ma che, puntualmente, rotolano indietro lungo il pendio e investono i malcapitati. Questi massi appesantiscono, rimproverano, inibiscono le azioni, ma nonostante tutto continuano a essere portati e riportati verso la cima della montagna.”

 “Il punto di partenza di ogni cambiamento è la paura, non la si può evitare.” 

 “La mancanza di motivazione è il terzo ostacolo nella riscoperta di sé e nel raggiungimento di un benessere psicologico. La motivazione è ciò che muove e smuove, è l’eros della vita.” 

 “Un dolore è incurabile quando si passa troppo tempo insieme a lui. Più tempo passa, più il problema diventa incurabile. Per questo motivo, il mio consiglio è sempre quello di intervenire il prima possibile e non aspettare anni prima di cominciare a lavorare su sé stessi.” 

 “Non tutto si può curare, non tutto si deve curare perché a volte si vive solo grazie al dolore.” 

 “La felicità è un mito in quanto a volte ci si può porre da soli degli ostacoli che impediscono la ricerca di questo sentimento complesso.” 

“La psicologia ritiene invece che la felicità appartenga a chi lavora su sé stesso, a chi ha il coraggio di afferrarla, di guardare il proprio mondo infero e di dialogare con i propri mostri interiori.”

 “Accedi ai tuoi ricordi di quando eri bambino e pensa a cosa amavi giocare quando eri solo. Che gioco facevi? in quell’attività puoi trovare il tuo mito.” 

 “La felicità è il motore, è l’energia, è la motivazione che permette alla psiche di muoversi attraverso il viaggio che conduce verso la realizzazione del mito personale.” 

 “Lascia che il tuo mito accada. Succederà qualcosa di magico intorno a te.”

lunedì 15 dicembre 2025

Atti umani – Han Kang

“Sembra che voglia piovere – mormori. Che faremo se verrà a diluviare?” 

 “All’improvviso ti viene da chiederti: quando il corpo muore, che cosa succede all’anima? Per quanto tempo indugia accanto alla sua vecchia casa?” 

 “Per quanto tempo l’anima si trattiene accanto al corpo? Davvero vola via come un uccello? È questo che fa tremolare la fiamma della candela?” 

 “Ti mordi le labbra fino a farne uscire il sangue, stringi i denti e pensi: Sarei scappato. Se fosse stata questa donna e non Jeong-dae a cadere di fronte a te, saresti scappato comunque. Anche se fosse stato uno dei tuoi fratelli, tuo padre, tua madre, saresti scappato comunque.” 

 “Non ci sarà alcun perdono. Soprattutto per me.” 

 “Da quel momento, fui invaso dall’odio per il mio corpo. Per i nostri corpi, quella carne marcescente ormai fusa in un’unica massa, simile alla carcassa in decomposizione di un mostro dalle molteplici gambe. Se avessi potuto dormire, dormire davvero, non questa tremula, nebulosa insonnia. Se avessi potuto tuffarmi a testa in giù sul fondo della mia oscura consapevolezza.” 

 “Fino a quando i loro incubi non saranno pieni dei miei occhi, i miei occhi mentre il sangue scorre lento fuori. Fino a quando non sentiranno la mia voce chiedere, pretendere di sapere: perché?” 

 “Calai verso di loro, guizzando attorno al collo e alle spalle, dove uno portava le mostrine di caporal maggiore, l’altro quelle di sergente. Ne scrutai i volti. Com’erano giovani. Le pupille nere, dilatate per la paura, riflettevano il falò dei nostri corpi.” 

 “Com’è possibile, si chiede, che una faccia possa nascondere così bene ciò che si cela dietro di essa? Che non sia indelebilmente segnata da tanta crudeltà, brutalità, gusto omicida?” 

 “Eppure Eun-sook voleva solo invecchiare il più in fretta possibile. Voleva che quella maledetta, squallida vita non si trascinasse troppo a lungo.” 

 “Erano passati appena dieci minuti quando il silenzio che si era lasciata dietro di sé era stato interrotto dal sopraggiungere dei soldati. Eun-sook non aveva mai sentito niente di simile. Il tonfo risoluto e sincronizzato di mille paia di anfibi. Il rombo tonante dei carri armati, che minacciava di mandare in frantumi la pavimentazione e tirar giù le mura come vetro. Aveva nascosto la testa tra le ginocchia.” 

 “Quando la mattina aveva lasciato il posto al pomeriggio, aveva cominciato a farsi sentire il pesante calpestare degli anfibi. Rumori di porte che venivano aperte, di corpi che si dibattevano mentre venivano trascinati via, di cose che venivano fracassate, voci di gente che implorava e supplicava.” 

 “Dopo la tua morte non ho potuto tenere un funerale, così la mia vita è diventata un funerale. Dopo che ti hanno avvolto in un telone cerato e portato via su un camion dell’immondizia.” 

 “Ricordo che ero disposto anche a dare la mia vita; sentii il sangue di centomila cuori scorrere impetuoso in un’unica immensa arteria, fresco e pulito… la sublime enormità di un singolo cuore, che pompava sangue in quell’arteria e nelle mie vene. Osai sentirmi parte di esso.” 

 “Le è mai capitato di provarla, professore? Quell’intensità terrificante, quell’impressione di aver subito una specie di trasformazione alchemica, di essere stato purificato, di essere diventato totalmente virtuoso? Lo splendore di quel momento, la purezza abbacinante della coscienza.” 

 “In un modo o nell’altro, avevo bisogno di comprendere che senso avesse quello che avevo vissuto.” 

 “Se la vita era l’estate appena trascorsa, se era un corpo lurido di sudore e pus sanguinolento, secondi rappresi che si rifiutavano di passare, se era un boccone di germogli di fagioli andati a male che servivano solo ad accrescere i morsi della fame, allora forse la morte sarebbe stata come un colpo di spugna, che con una sola passata avrebbe spazzato via ogni cosa.” 

 “Ci versammo un bicchiere dopo l’altro di quel liquore forte e trasparente nella vana speranza che ci aiutasse a dimenticare.” 

“Così, se ci pensi, è stato solo quando ci hanno distrutti che abbiamo dimostrato di avere un’anima. Che questo eravamo, in realtà: uomini fatti di vetro.” 

 “Vuole che le racconti di questi ragazzi morti, professore? Distesi in fila uno dietro l’altro, in modo così innaturale, come alberi abbattuti?” 

 “Adesso capisce? I ragazzi in questa foto non giacciono allineati perché i loro cadaveri vennero sistemati così dopo che erano stati uccisi, ma perché camminavano in fila. Camminavano in fila indiana con le braccia in alto, proprio come gli avevamo detto di fare.” 

 “È vero che gli uomini sono fondamentalmente crudeli? L’esperienza della crudeltà è l’unica cosa che ci accomuna come specie?” 

 “Aspetto che il tempo mi spazzi via come acqua fangosa. Aspetto che la morte arrivi e mi mondi, mi liberi dal ricordo di tutte quelle morti sordide che perseguitano i miei giorni e le mie notti.” 

 “Un vento carico di umidità penetra dalla finestra scura. Hai la sensazione inquietante che sia una lunga espirazione. Come se la notte fosse un gigantesco organismo vivente, che apre la bocca e caccia un respiro afoso.” 

“Il lavoro è una garanzia di solitudine. Grazie alla tua vita solitaria, il ritmo regolare di lunghe ore lavorative seguite da brevi pause di riposo ti aiuta a superare le giornate, senza lasciarti il tempo di temere l’oscurità al di là del cerchio di luce.” 

 “È possibile testimoniare che mi ficcarono ripetutamente nella vagina un righello di legno di trenta centimetri, spingendolo dentro fino alla parete posteriore dell’utero? Che mi lacerarono la cervice uterina con il calcio di un fucile? Che, quando l’emorragia non voleva arrestarsi e collassai, dovettero portarmi all’ospedale per una trasfusione?” 

 “Non c’è modo di tornare al mondo precedente alla tortura. Nessuna strada per il mondo precedente al massacro.” 

 “Infinite esistenze che sfumano nella vaghezza come inchiostro nell’acqua.” 

 “Nelle prime ore del mattino, quando sogni che non riesci più a ricordare ti hanno inumidito le guance e i contorni di quel volto acquistano un’improvvisa chiarezza, quel tremolio non potrebbe essere in manifestarsi di un’anima?” 

 “C’è il sole laggiù, mamma, e anche un sacco di fiori. Perché camminiamo al buio? Andiamo laggiù, dove sbocciano i fiori.” 

 “Esaminai tutti i dorsi finché non arrivai allo scaffale più alto; ricordo ancora il momento in cui il mio sguardo si posò sul volto sfigurato di una giovane donna, con i tratti massacrati da una baionetta. In silenzio, senza rumore, qualcosa di tenero nel profondo di me si ruppe. Qualcosa che fino ad allora non mi ero nemmeno resa conto che ci fosse.” 

 “Per favore, scriva il suo libro in modo tale che più nessuno possa oltraggiare ancora la memoria di mio fratello.”